Rajasthan 2004
Il Rajasthan, visita il Rajasthan e ti innamorerai
dell’India, questo era il ritornello più volte ripetuto da alcuni amici. Dopo
tanto questo autunno io e mia moglie ci siamo decisi e siamo partiti per la
prima meta orientale.
Come al solito preferiamo un viaggio individuale.
Arriviamo a Dheli, città che non vedremo ma ci servirà
solamente come tappa d’arrivo e di partenza, la prima tappa del nostro
itinerario è Mandawa città dello Shekawati, area famosa per le sue Haveli, palazzi dei vecchi mercanti affrescati con motivi religiosi e profani, di qui
passava la vecchia via della seta.
L’India ci colpisce subito per i suoi contrasti e la
gentilezza del suo popolo, guidati da uno studente locale visitiamo i più bei
palazzi della città e iniziamo a conoscere l’induismo (la maggior religione
Indiana) che ci accompagnerà in tutto il viaggio. Le haveli sono belle anche se
un po’ trascurate sicuramente in passato l’area era più ricca ora i soldi
servono per cose più essenziali.
La tappa successiva è Bikaner, le strade indiane non sono
belle anzi a volte sono terrificanti, per fare 300 Km si impiegano anche 6 ore
!!
Lungo la strada facciamo alcune tappe fotografiche, anche
se il paesaggio è abbastanza monotono ed il caldo asfissiante, gli spunti per
fotografare non mancano.
Bikaner è la città del deserto posta ai confini del deserto
del Thar qui c’è il maggior allevamento di cammelli dell’India, ma la città e
soprattutto famosa per il suo forte e per il tempio dei topi di Karni Mata . In
questo periodo ci sono pochi turisti Europei ma molti turisti locali, per cui
siamo come accompagnati nelle nostre visite dagli stessi Indiani.
A parte il forte, Bikaner ci ha un po’ deluso per cui in
noi aumenta ancor di più l’attesa di arrivare a Jaisalmer, prima di fermarsi
alla città dorata facciamo alcune tappe lungo la strada la prima è a Kolayat
dove visitiamo i suoi Gat in riva al lago: la gente la mattina arriva ed inizia
a lavarsi sulle rive ,l’atmosfera è bellissima incontriamo ragazze stupende e
uomini regali.
Lunga la strada incontriamo molti pellegrini che sono
diretti alla fiera di Pokaran, siamo curiosi di vedere dove và tutta quella
gente assiepata su tutti i tipi di mezzi di trasporto, per cui ci fermiamo anche
noi e vediamo che è tutto un brulicare di gente e di bancarelle dove si può
comprare di tutto.
Lasciamo alle nostre spalle anche Pokaran e finalmente
arriviamo a Jaisalmer, è quasi il tramonto, andiamo subito a visitare i
cenotafi, tombe………….., da qui possiamo vedere a distanza la città d’oro.
L’indomani entriamo in città e la sua luce ci abbaglia, il
colore della sua pietra risplende in tutti gli angoli, iniziamo a scoprire la
vita all’interno dei suoi borghetti che scorre lenta e senza segreti ,la gente è
sempre pronta per un sorriso anche se si è un po’ invadenti come me !!
Pian piano che il sole si alza il calore aumenta per cui è
preferibile passare le ore più calde all’ombra a mangiare un “buon tandoori
chiken”.
Appena il caldo torna sopportabile andiamo verso le dune di
Sam, primo avamposto del deserto del Thar, arriviamo che il cielo comincia a
scurirsi : sarà ma sen non fosse che qui non piove mai si direbbe che è in
arrivo un temporale, …infatti appena in tempo per ripararci all’interno di una
capanna di un cammelliere che il cielo lascia cadere quello che non ha fatto nei
mesi precedenti. Aspettiamo che la furia del temporale si plachi e torniamo alla
macchina, lungo la strada del ritorno incontriamo un gruppo di persone intente a
riparare la strada ci fermiamo e loro sono divertiti dalla mia curiosità.
I dintorni di Jaisalmer sono disseminati di piccoli
villaggi con le case fatte di terra e sterco dove la vita scorre ancora come
secoli fa.
Dopo un primo inconveniente con un improvvisato capo
villaggio la giornata scorre bene e riusciamo a visitare alcuni villaggi, le
ragazze sono addette ai lavori più svariati gli uomini si godono l’ombra e si
fanno sbarbare dal barbiere ambulante. La gentilezza degli abitanti è
sorprendente spesso e volentieri ti invitano a visitare la casa nel loro
interno.
Lasciamo Jaisalmer per andare a Jodhpur
la città blu, la
strada non offre particolari attrazioni per cui a parte le pause tecniche
arriviamo alla meta nel primo pomeriggio.
Facciamo un primo giro in città con un taxi locale apecar
adattato a trasporto persone. Il giorno seguente visitiamo il Forte Mehrangart.
Il forte è veramente grandioso e la vista sulla città blu è bellissima.
Sicuramente sono molto interessanti l’esposizione dei palanchini e delle culle
reali.
Nel pomeriggio partiamo con una jeep locale per la visita
nei villaggi Bishnoi. Interessante la
Visita nei vari punti prestabiliti ma le cose più
interessanti sono lungo il percorso: il lavoro nei campi di uomini e donne , i
nomadi, gli animali.
Il giorno seguente si parte per Udaipur con sosta e visita
nel maggior tempio jain , Ranakpur.
Il paesaggio sta cambiano c’è più verde e si vedono in
lontananza i monti Aravalli.
Arriviamo al tempio che magnificenza.
Il viaggio prosegue e ci fermiamo alla visita dei templi
archeologici di Nagda.
Giungiamo così a Udaipur : la città dei laghi . Purtroppo i
laghi sono in secca perché, come ci spiegheranno in seguito ci sono stati
cattivi monsoni che non hanno portato pioggie. Siamo un po’ delusi perché c’è un
bel palazzo all’interno del lago che è particolare proprio perché dovrebbe
essere circondato dall’acqua.
La visita però ci porta al city-palace che definiremmo il
più bello di tutta la regione per la sua ricchezza di mosaici e miniature.
Il giardino della principessa poco lontano dal palazzo
doveva essere uno spettacolo per le sue tante fontane ma in assenza d’acqua è un
po’ anonimo.
Non manca un giretto per il bazar famoso perché si estende
nella piazzetta antistante la torre dell’orologio.
Il viaggio prosegue per Pushkar .
Lungo il percorso ci siamo fermati a Nathdwara , è una
cittadina ricca di templi e molto vissuta dai locali. Ci rendiamo subito conto
di essere degli intrusi , è stata l’unica volta in tutto il viaggio in cui ci
siamo sentiti veramente in India : quella della povertà.
Dopo lunghe ore di viaggio giungiamo a Pushkar.
Per alleggerire la tensione del viaggio ci siamo fatti il
giro di tutto il lago lungo il quale si estende la cittadina., tra un
sacerdote-santone e una guida improvvisata, tra gente che prega sul serio ad
altri che vogliono solo soldi per una fotografia, tra chi ti offre un viaggio in
cammello e chi ti offre del fumo. Il turismo qui è arrivato da tempo e si vede.
Solo il mattino seguente quando la maggior parte degli
stranieri è ancora a letto, siamo riusciti a girare per il bazar indisturbati.
Partiamo quindi alla volta di Jaipur, capitale del Rajastan.
La visita della città comprende l’Osservatorio astronomico
,
il palazzo della città e infine il palazzo dei venti . Quest’ultimo è il simbolo
della città ed offre un bello spettacolo dall’alto.
La mattina seguente partiamo per la visita al Forte di
Amber. Certo che dopo aver visitato gli altri questo non è il più bello ma
abbiamo apprezzato il fatto di essere i primi turisti odierni ad entrare!
Si può fotografare senza aver nessuno intorno che ti passa
davanti all’obbiettivo!!!
La particolarità del forte è che chi non se la sente di
affrontare la salita a piedi si può noleggiare un elefant-taxi.
Si parte verso metà mattina per lasciare il Rajasthan ed
entrare nell’Uttar Pradesh dove visiteremo il Taj Mahal.
Siccome però è venerdì , giorno di preghiera il Taj non è
visitabile. Ci fermiamo quindi a visitare l’antica capitale Faterphur Sikri
qui visitiamo il palazzo del governo:
una città nella città.
Ore 6,00 dell’ ultimo giorno di viaggio, arriva il nostro
mezzo che ci porterà al Taj Mahal.
Che dire di questa costruzione fatta costruire per amore di
un re per la moglie. Non ci sono parole per descriverlo se non lo stupore per
lo sfarzo.
Il viaggio ci riporta ora a Dehli perché si torna a casa :
portiamo con noi il sorriso di questa gente,
i volti di queste donne belle ed eleganti in ogni momento
della loro vita, i profumi delle spezie e degli incensi …. I colori degli abiti
e…………. tante immagini .
Gigi & Lucy.
gigi@gigimontali.it
|