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così è scritto nella guida , e così è stato. La prima cosa che ti colpisce sono i colori , i paesaggi ma più passano i giorni più ti accorgi della magnificenza della natura ma soprattutto ti senti come rapito dai sorrisi dei bambini: tanti e festosi ! La vita scorre lenta, le donne sono sempre intente a lavare i panni e cucinare quando non sono al mercato a vendere la poca mercanzia. Gli uomini sono al lavoro, spesso duro , nelle miniere, fabbri a Bamako, coltivatori , agricoltori, pescatori . Il viaggio comincia proprio nelle miniere d’oro a circa 90 km dalla capitale, tra i monti Mandingo, buchi profondi dove si cala un solo uomo per proseguire a scavare dei cunicoli sotterranei per trovare la vena, spesso bisogna eliminare acqua che viene trasportata in superficie con vecchi secchi . Se finalmente si trova qualcosa viene issata e le donne sono addette al lavaggio del materiale per trovare piccole pagliuzze che verranno vendute alla sera. Il viaggio prosegue per San via Segou. Durante il percorso ecco il primo villaggio Wolodo dove possiamo vedere la produzione del burro di Karitè, ancora frutteti e vegetazione ed ecco nel villaggio successivo il mercato, è una passeggiata in mezzo a gente che vende un po’ di tutto anche se il prodotto tipico sono le cocomere. Arriviamo a Segou per l’ora di pranzo, siamo sulle rive del Niger dove c’è la vita del paese. Nel tardo pomeriggio si giunge a San, si visita solo la mosche dall’esterno che comunque ha una piazzetta antistante che brulica di gente, ed ecco che una bimba mi prende per mano , è piacevole il calore di questa manina e un sorriso l’ha conquistata, ….. il Mali ti tocca il cuore …… Lunedì giorno di mercato a Djennè sulla piana davanti alla moschea. Si viene inebriati dai colori, dai profumi, dal vociare della gente e si cammina in lungo e in largo tra le bancarelle posando a volte lo sguardo sulla moschea che le domina. Finalmente inizia la visita ai paesi Dogon, iniziamo con Nando , villaggio poco conosciuto e quasi invisibile, si sale per circa 20 minuti in un improbabile sentiero tra i massi ed ecco si scorge il villaggio con al centro la sua piccola e bellissima moschea. Siamo attorniati dai bimbi sempre chiassosi che ci fanno da guida per tutto il villaggio mentre i vecchi discutono all’ombra davanti alla moschea se permetterci una visita all’interno. Il secondo villaggio è ben mimetizzato , è costruito tra le falde di roccia a forma di ferro di cavallo. La notte la passiamo sulle dune di Bandiagara, si perché siamo giunti sulla sommità della falesia scendiamo per l’unico tratto percorribile con la jeep e siamo sulle dune di fronte all’imponente falesia, che spettacolo !!! E che dire del cielo stellato sopra di noi……….. il Mali ti tocca il cuore ! Percorriamo la pista lungo la falesia e ogni tanto ci addentriamo per salire e visitare i villaggi sulle pendici: Tirelli, Amani, Ireli . Nel primo riusciamo ad assistere alla danza dogon , affascinante! Nell’ultimo saliamo ai piedi delle vecchie abitazioni Telem , ormai quasi irrangiungibili , che i Dogon usano come cimiteri issandovi le salme. Ai piedi della falesia ci sono campi coltivati dai Dogon ma si incontrano anche spesso i Peul , etnia che vive soprattutto di pastorizia e che proprio in questo periodo dell’anno è nomade. Raggiungiamo infatti un loro villaggio ma è quasi deserto. L’indomani si parte dai piedi della falesia per raggiungere i 3 Youga, i villaggi dogon più antichi. La camminata dura quasi 3 ore e non sono tanto i villaggi a colpire quanto i percorsi a volte vertiginosi, lo spettacolo in alcuni passaggi è strabiliante. Si riparte per Douetza nelle cui vicinanze porremo il ns. campo, ed ecco un altro inatteso ma gradito incontro, tra le dune un pozzo e vari accampamenti di famiglie Peul : Sono gentili e cordiali , veniamo colpiti dal loro abbigliamento e dagli ornamenti. La prossima tappa è Timbuctu , nel nostro immaginario la mitica. Purtroppo rimaniamo un po’ delusi, è grigia e polverosa e mentre la visitiamo ci accorgiamo che porta i segni di un glorioso passato ormai lasciati all’incuria. Nell’aria c’è comunque qualcosa di mistico, in questa città alle porte del deserto e alle spalle il Niger. Il Mali ti tocca il cuore………….. oggi è il mio compleanno e i nostri amabili accompagnatori ( Sidi e Mena ) nonostante mi conoscano appena sono stati tanto premurosi e gentili da farmi un regalo , questo gesto resterà sempre caro nel mio cuore……… Per il trasferimento a Mopti bisogna riprendere il traghetto e mentre siamo nell’attesa l’auto è attorniata dai bambini che si divertono a giocare con le loro ombre deformate nella carrozzeria e con gli aeroplanini di carta che Gigi distribuisce , è strano vederli così attenti e incuriositi ! Arriva il traghetto, si riparte e si ripercorre lo stesso tratto di strada sino a Douetza, passando poi da Borè si arriva alla Venezia del Mali . Fuori programma riusciamo ad andare a fare due foto alla “famosa top model” Madame Ada, non è una bellezza ma il suo tipico abbigliamento l’ha resa la donna più famosa del posto. Siamo sulle rive del Bani che proprio qui si butta nel Niger, visitiamo un po’ la città e poi sulle rive il mercato del pesce. E’ domenica e iniziamo , in pinasse, un lento e sonnecchioso viaggio sul Niger. Le soste nei villaggi sono sempre accompagnate dalle grida festose dei bambini e quando ci allontaniamo i loro sorrisi ci accompagnano. Durante il viaggio il paesaggio è calmo e porta alla tranquillità e alla pace dell’anima , qualcuno ha scritto “ se sei stressato e se tutto ti è andato storto vieni sul Niger e ritroverai te stesso, ma se tutto va bene e sei con chi ami starai ancora meglio.” Il sole sorge sul Niger ed inizia un nuovo giorno, i pescatori iniziano a partire , le donne iniziano a cucinare , lavare i panni . I bambini iniziano il loro giochi ……… noi proseguiamo nella discesa del fiume e sostiamo in altri villaggi dove siamo attorniati e “adottati” dai bambini che si divertono ad accompagnarci nei nostri brevi tour. Si vedono moschee, “case della gioventù” , il cantiere di pinasse più famoso di tutto il Mali . Martedì, ultimo giorno di navigazione poi ci raggiungerà Sidi con la jeep per proseguire . Il tragitto odierno non era previsto e nei villaggi che visitiamo siamo noi l’attrazione del giorno, qualche giovane ci fotografa con il cellulare , mentre i bimbi più piccoli forse non hanno ancora visto un bianco e quindi piangono e corrono in braccio alle madri , degna di nota poi la dolcezza con cui si è accolti a Koli . L’ultima giornata inizia tristemente, il viaggio giunge al termine , trasferimento a Bamako dopo l’ultima notte sotto le stelle. Gli ultimi acquisti al mercato , dove vive tutta Bamako. Infine…… arriviamo nella più grossa fucina a cielo aperto per il “ riciclaggio” che abbiamo mai visto. Sembra di essere arrivati nell’inferno di Dante : caldo , sudore , fuoco , suoni di martelli ed altri attrezzi . E’ un luogo incredibile , questi uomini lavorano in questa fucina dove si ricicla di tutto e si ricostruisce tutto. Purtroppo è tardi e dobbiamo rientrare in albergo per farci una doccia, un pasto e finire di preparare i bagagli . Gli addii sono sempre difficili , siamo tutti un po’ commossi e l’unico modo per salutarci è un abbraccio e un sorriso , come i loro …….. perché il Mali ti tocca davvero il cuore , adesso ne siamo sicuri . Adieu Mali, a bientot j’espere .
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